E se ricevo una fattura elettronica errata?
Può capitare che alcune volte venga ricevuta una fattura elettronica errata. Magari compilata da un nostro fornitore che sbadatamente ha inserito il nostro codice destinatario o la nostra partita IVA, ma che in realtà fosse destinata ad un altro soggetto.
Per fortuna esiste sempre una soluzione per ovviare al problema. Come comportarsi quindi?
Fattura elettronica errata, cosa fare?
Quando si riceve una fattura elettronica per errore bisogna innanzitutto capire di quale delle seguenti casistiche si tratta.
Fattura errata nel contenuto
Nel caso si riceva una Fattura Elettronica errata nel contenuto, è fondamentale contattare il fornitore e chiedergli una nota di credito, che dovrà essere anch’essa emessa in formato elettronico.
La fattura e la nota credito, andranno poi contabilizzate per pareggiare la partita contabile.
Fattura per un’operazione inesistente
Nel caso si riceva una Fattura Elettronica per un’operazione inesistente, perché magari il cedente ha indicato erroneamente il nostro codice destinatario e la fattura quindi ci è stata recapitata per errore. Bisogna informare il cedente del malinteso.
La fattura in questo caso, invece, non dovrà essere contabilizzata.
Fattura con intestazione errata
Potrebbe arrivare la fattura intestata ad un’altra azienda ma ricevuta sulla nostra PEC.
È un errore molto frequente nella compilazione della fattura, ma se la partita IVA e il codice fiscale sono di un’altra azienda, non ci si deve preoccupare.
In ogni caso è sempre meglio avvertire l’emittente dell’errore in modo che possa rimediare in futuro. La fattura, anche in questo caso, non deve essere registrata in contabilità.
Fattura PA
Quando la fattura elettronica errata viene ricevuta da qualche ufficio della Pubblica Amministrazione, per riparare l’errore, i passi sono i seguenti. L’ufficio PA destinatario può:
- Inviare una notifica di rifiuto della fattura PA, indicando i motivi dell’errore. In questo caso il cedente deve provvedere a correggere la fattura e rimandarla nuovamente.
- Rifiutare la fattura elettronica successivamente all’accettazione della stessa. È il caso in cui, la Pubblica Amministrazione, si accorge di un possibile errore solo successivamente all’accettazione della fattura elettronica. In questo caso il cedente deve provvedere ad emettere la nota credito a storno totale o parziale della stessa.
- Rifiutare la fattura elettronica oltre i 15 giorni dal transito attraverso il SdI. Il documento, poiché non è stato visionato dall’ufficio PA in questo lasso di tempo, il SdI lo pone nello stato “decorrenza termini”.
In quest’ultimo caso, se l’ufficio PA ha provveduto a contabilizzare la fattura, sarà necessario chiedere al cedente l’emissione della nota credito per correggere l’errore.
Se invece, l’ufficio PA non ha provveduto a contabilizzare la fattura, il cedente dovrà emettere una nota credito interna (che non transiterà attraverso il SdI) che servirà solo per pareggiare la partita contabile.
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