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Non perdere tempo! Controlla i 7 indici della crisi.

Tutti gli imprenditori, a partire dal 15 agosto 2020, saranno tenuti a controllare con cadenza trimestrale degli indici che ci diranno se un’impresa ha intrapreso la strada della crisi. Conosci quali sono questi indici e come si calcolano?

Gli indici da controllare sono sette e servono ad applicare il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D. Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14).

Vediamo insieme quali sono i sette indici di allerta, che possono darci un’idea chiara sull’andamento di un’azienda.

1 – Patrimonio Netto

Questo è il primo indice da controllare, facilmente riscontrabile dal bilancio.

Se questo è negativo è evidente che l’azienda è in crisi, e quindi le azioni da compiere in questa situazione sono o capitalizzare, oppure metterla in liquidazione.

Qualora il patrimonio netto è negativo si procederà inoltre alla segnalazione dell’azienda. Se il patrimonio netto è positivo si procederà invece alla verifica del secondo indice.

2 – (DSCR) Deep Service Coverage Ratio

Questo è un indice più difficile da calcolare, non è facilmente individuabile dal bilancio e bisogna utilizzare una formula specifica per elaborarlo.

Bisogna inserire al numeratore dell’equazione il cosiddetto flusso di cassa atteso, calcolato in un periodo di sei mesi, ossia il flusso delle entrate relative alla gestione caratteristica.

Al denominatore dell’equazione vanno inserite le rate a scadere dei finanziamenti, cioè tutti quegli impegni finanziari che l’azienda si è assunta nello stesso periodo.

Se le entrate così calcolate riescono a coprire le uscite, allora l’azienda si trova in un equilibrio finanziario stabile.

Qualora il DSCR è maggiore di 1 il lavoro di elaborazione degli indici può fermarsi qui. Se il DSCR è inferiore a 1 non potendo pagare i debiti si procederà alla segnalazione dell’azienda.

Quando invece le informazioni per calcolare il DSCR sono inaffidabili, come ad esempio quando non si utilizza un software gestionale dal quale riscontrare i dati, si procederà al calcolo degli altri cinque indici.

Solo nel caso in cui tutti e cinque i prossimi indici sono negativi, si delinea una crisi d’impresa e si procederà alla segnalazione dell’azienda. Bisogna considerare che le soglie dei prossimi cinque indici variano in base al tipo di attività esercitata.

3 – Indice di sostenibilità degli oneri finanziari dell’azienda

Si ottiene dal rapporto tra:

  • Interessi e altri oneri finanziari, voce C17 del bilancio;
  • Ricavi delle vendite e prestazioni, voce A1 del bilancio;

Serve ad individuare eventuali sproporzioni tra gli interessi passivi (cioè gli oneri finanziari che l’azienda è tenuta a saldare) e i ricavi dell’azienda.

Se la differenza è marcata, potrebbe rivelare un campanello d’allarme, ed individuare un indebitamento eccessivo.

4 – Indice di adeguatezza patrimoniale

È un rapporto che mette in relazione il patrimonio netto dell’azienda con i debiti che questa ha nei confronti di terze parti.

Si ottiene dal rapporto tra:

  • Patrimonio netto costituito dalla voce A dello stato patrimoniale;
  • Debiti totali costituiti dalla voce D dello stato patrimoniale;

Se il rapporto è sbilanciato a favore dei debiti, allora per l’azienda si accende la spia rossa.

Anche per questo valore, come per il precedente, sono stati create delle tabelle con i relativi indici massimi, che cambiano di settore in settore.

5 – Indice di ritorno liquido dell’attivo

Si ottiene dal rapporto tra:

  • Il Cash Flow ottenuto come somma del risultato d’esercizio e dai costi non monetari, dai quali dedurre i ricavi non monetari;
  • Il totale dell’attivo dello stato patrimoniale;

Se il rapporto è negativo significa che l’azienda non sta producendo abbastanza per generare un buon Cash Flow.

6 – Indice di liquidità

È il rapporto tra le attività a breve e le passività a breve:

  • Al numeratore le attività a breve (voce C dell’attivo) esigibili entro l’esercizio successivo e i ratei e risconti attivi (voce D attivo);
  • Al denominatore i debiti esigibili entro l’esercizio successivo (voce D del passivo) e i ratei e risconti passivi (voce E);

Di solito il valore di sicurezza è pari almeno ad 1, valore sotto il quale ci si trova in una situazione di crisi in cui le passività sono superiori alle attività.

7 – Indice di indebitamento previdenziale e tributario

Con questo indice si mette in evidenza il debito che un’azienda ha nei confronti dello Stato, cioè il mancato versamento di tutti quei tributi ad esso dovuti e che si sono accumulati nel tempo.

Si ottiene dal rapporto fra il totale dell’indebitamento tributario e previdenziale e il totale dell’attivo.

  • Al numeratore la voce D12 del passivo ossia i debiti tributari esigibili entro e oltre l’esercizio successivo e la voce D13 del passivo ossia i debiti previdenziali esigibili entro e oltre l’esercizio successivo;
  • Al denominatore i totale dell’attivo dello stato patrimoniale;

L’ultimo indice ma non della crisi

Cominciamo quindi, a prendere confidenza con questi indici, per non arrivare impreparati all’appuntamento di agosto e farci trovare in difetto anche con l’indice dell’organizzazione!