Ecco la formula per calcolare l’acid test
L’acid test, noto anche come rapporto di solvibilità o rapporto di liquidità veloce, è un indicatore finanziario utilizzato per valutare la capacità di un’impresa di far fronte ai suoi obblighi a breve termine. Si tratta di una misura più severa della liquidità di un’impresa rispetto al rapporto di liquidità corrente, poiché tiene conto solo delle attività più liquide, cioè quelle che possono essere facilmente convertite in denaro in un periodo di tempo molto breve, solitamente meno di tre mesi. Ecco, quindi, la formula per calcolare l’acid test.
Per calcolare l’acid test, si divide il totale delle attività correnti più liquide (ad esempio, contanti, titoli a breve termine e crediti commerciali) per il totale delle passività correnti (ad esempio, debiti commerciali e tributi dovuti). Il risultato è espresso in forma di rapporto percentuale. Un rapporto di solvibilità superiore a 1 indica che l’impresa ha abbastanza attività liquide per coprire le sue passività correnti, mentre un rapporto inferiore a 1 indica che l’impresa potrebbe avere difficoltà a far fronte ai suoi obblighi a breve termine.
L’acid test è spesso utilizzato dalle banche e dagli investitori per valutare la solidità finanziaria di un’impresa e la sua capacità di soddisfare gli impegni a breve termine. Tuttavia, è importante notare che la formula per calcolare l’acid test non tiene conto di tutte le attività dell’impresa e può quindi fornire un’immagine parziale della sua situazione finanziaria. Ad esempio, non tiene conto delle attività a lungo termine come gli investimenti immobiliari o i beni immateriali come il marchio e il know-how. Pertanto, è consigliabile considerare l’acid test insieme ad altri indicatori finanziari, come il rapporto di liquidità corrente e il rapporto di indebitamento, per avere una visione più completa della situazione finanziaria dell’impresa.
Il rapporto di liquidità corrente o indice di liquidità
L’indice di liquidità è un altro indicatore finanziario utilizzato per valutare la capacità di un’impresa di far fronte ai suoi obblighi finanziari a breve termine. Esistono diverse varianti dell’indice di liquidità, ma la più comune è il rapporto di liquidità corrente.
Il rapporto di liquidità corrente si calcola dividendo il totale delle attività correnti (ad esempio, contanti, crediti commerciali e merce in magazzino) per il totale delle passività correnti (ad esempio, debiti commerciali e tributi dovuti). Il risultato è espresso in forma di rapporto percentuale. Un rapporto di liquidità corrente superiore a 1 indica che l’impresa ha abbastanza attività correnti per coprire le sue passività correnti, mentre un rapporto inferiore a 1 indica che l’impresa potrebbe avere difficoltà a far fronte ai suoi obblighi finanziari a breve termine.
Come per l’acid test, è importante notare che il rapporto di liquidità corrente non tiene conto di tutte le attività dell’impresa e può quindi fornire un’immagine parziale della sua situazione finanziaria.